Great Innova, a Cuneo si parla di innovazione sostenibile

12/02/2025

I promotori del festival ci raccontano nascita e sviluppo di un appuntamento annuale con il contemporaneo all’insegna della curiosità e della contaminazione dei saperi

Cristian Ranallo e Bruno Tonello con il team di Great Innova sono già al lavoro sulla prossima edizione del Festival dell’innovazione di Cuneo, l’ottava in calendario per il prossimo 4 ottobre. Il percorso di questa iniziativa, nata informalmente nel 2018, resta saldamente ancorato ai due pilastri dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità. Si rafforza ancora con la partecipazione di speaker d’eccezione in quella contaminazione orchestrata che ne costituisce la cifra fieramente locale per l’orgogliosa rivendicazione del legame con il territorio cuneese e fieramente internazionale per l’ampio respiro che non teme il confronto con le sfide più attuali della rivoluzione tecnologica contemporanea.

Come è nata Great Innova?

È nata da un’esigenza e da una speranza – ci racconta Cristian Ranallo, che nel quotidiano è Senior business innovation manager dell’area Beyond Insurance di Unipol - Io lavoro da molti anni nel mondo dell’innovazione, della tecnologia e delle startup, in particolare in Unipol, lavoro con i centri gravitazionali dell’innovazione globale, come la Silicon Valley, senza trascurare quanto viene elaborato in Germania o in Francia, per esempio. Da questo punto di vista privilegiato si confrontava però a Cuneo e in Piemonte con una curiosità insoddisfatta di imprenditori, insegnanti, studenti, ricercatori e semplici interessati, con la voglia di interrogarsi sul presente, magari con gli stimoli di personalità con competenze specifiche, che spesso possono offrire punti di vista davvero innovativi su questa fase di grandi transizioni. Il network costruito negli anni mi dava l’accesso a speaker d’eccezione, l’incontro con Bruno Tonello mi ha permesso di creare così un primo gruppo di persone per lavorare all’idea. Portare a Cuneo personaggi dalla visione globale sui temi sempre vivi e vivaci dell’innovazione contemporanea, per discutere prospettive e sfide, per contaminare punti di vista, discipline, conoscenza. Sempre sulla base di un concetto dell’innovazione sano: orientato alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Ma come funziona in pratica il Festival?

È un’officina creativa. La prima edizione ha visto 30 partecipanti, tra imprenditori, studenti, professionisti e lavoratori. Abbiamo lavorato su cose come il Design Thinking e il Lego Serious Play, confrontato gli ospiti esperti su temi come istruzione, formazione, lavoro e pubblica amministrazione. Nel 2022 abbiamo ancora parlato di sostenibilità e innovazione e abbiamo ospitato figure del calibro di Ernesto Ciorra, chief innovability officer di Enel, Ivan Ortenzi, innovation evangelist di BiP, Massimo Canducci, Chief Innovation Officer di Engineering Group e altri esperti ed esperte di tecnologia da tutta Italia.

Nel frattempo vi siete fatti notare…

Sì, abbiamo avuto la fortuna e il piacere di stringere delle partnership con importanti realtà del territorio nel tempo – sottolinea Bruno Tonello (che “nella vita” è Senior Key Account Manager di Enel Energia) – Dalla Camera di Commercio di Cuneo, al Polo di Management di Cuneo, ad aziende come Tesisquare SpA o come eVISO SpA. Da anni il festival è patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Cuneo oltreché dalla Regione Piemonte e sviluppato alleanze con diversi istituti di istruzione secondaria. Nel 2020 è anche intervenuto il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano. Fin dall’inizio abbiamo costruito uno stretto legame con la Fondazione CRC e coordinato le attività di crowdfunding per il progetto “Cittadinanza Digitale per S.T.E.A.M.” che ha formato 60 adulti sulle maggiori competenze digitali e ha assegnato sette borse di studio a sette studentesse neo diplomate. Gli ultimi tre anni, hanno visto le edizioni del festival straordinariamente patrocinati anche dalla Commissione Europea, e abbiamo stretto una media partnership molto importante con La Stampa.

E quest’anno cosa farete? Qualche anticipazione?

Parleremo di città e mobilità del futuro. Non possiamo ancora sbilanciarci troppo sul programma, ma sicuramente racconteremo i modelli di città del futuro che già esistono in giro per il mondo e che interrogano l’architettura contemporanea e la cittadinanza sui nuovi modi di abitare gli spazi urbani. Ci sarà anche attenzione per le frontiere della mobilità a guida a autonoma. Abbiamo cominciato a lavorarci e nei prossimi mesi definiremo tutto. Il nostro lavoro sugli ospiti, sugli speaker delle edizioni, sui temi è infatti sempre molto orchestrato e ci è stata riconosciuta la capacità di coordinare i vari interventi in un filo conduttore che arricchisce le persone che ci vengono a sentire. Per noi è importante restituire a chi ci segue un discorso coerente, una prospettiva di significato, se non esaustiva, senz’altro stimolante. Una cifra di questa iniziativa che confidiamo di raggiungere anche quest’anno.

Intervista a cura di Giovanni Digiacomo